Privà, Eremo di San Bovo e Caluga (pendici Altopiano di Asiago – Bassano – VI)
GRUPPO/ZONA: Pendici Altopiano di Asiago – San Michele, Privà, Caluga e Valrovina di Bassano del Grappa
DISLIVELLO: 400 m
TEMPI: 3/4 ore intero percorso, soste escluse
DIFFICOLTA’: T/E (turistico/escursionistico)
CARTOGRAFIA CONSIGLIATA: Carte dei sentieri delle Sezioni Vicentine del CAI – Canale del Brenta e Massiccio del Grappa
PERIODO CONSIGLIATO: Tutto l’anno. In primavera ed in autunno dopo abbondanti piogge le cascate del Silan risultano essere più belle
ACCESSO STRADALE
Dal centro di Bassano del Grappa, in particolare passato il ‘ponte nuovo’ sul Brenta, prendere Viale Asiago – SP72 direzione San Michele – Asiago. Dopo alcuni chilometri si arriva all’abitato di San Michele di Bassano da dove inizia la nostra escursione. E’ possibile parcheggiare di fronte alla chiesa o sul lato destro della strada lungo il torrente Silan prima dell’abitato.
BREVE DESCRIZIONE
L’escursione inizia da San Michele, frazione a Nord di Bassano del Grappa. Dalla chiesa di San Michele si scende un centinaio di metri e si svolta a sinistra, percorrendo una stradina interna che si dirige a nord. Dopo 300 metri circa sulla destra si stacca una strada sterrata con una sbarra (indicazioni per le Cascate del Silan). Si segue la strada che diviene, dopo un guado, un comodo sentiero che in 10 minuti circa porta al cospetto delle Cascate del Silan. Per poter osservarle meglio sulla sponda destra si innalza un sentiero, a tratti gradinato, che in 5 minuti porta proprio sopra ad uno dei salti di roccia della cascata. In questo primo tratto, a livello del guado circa, è possibile notare una ‘canaletta’ che si diparte dal torrente Silan, che serviva a portare acqua a due mulini più a valle. Purtroppo oggi dei mulini non resta più traccia. Il sentiero ora inizia a salire lungo una strada lastricata, importante testimonianza del lavoro fatto dall’uomo per rendere probabilmente più agevole la transumanza: da qui il nome che ne deriva, via Armentaria della valle del Silan (Armentaria deriva da armenti: branchi di grossi quadrupedi domestici). Questa via è una fra le tante presenti in queste zone, fra cui ricordiamo altre vie lastricate come quelle del Sejo e delle Sette nella zona di Marostica o quella de le Pioveghe fra Cismon ed Enego, tutte antiche vie di transumanza e presumibilmente di età romana. Si continua per la via lastricata, passando per un bel ponte in pietra, ed in breve, passando per alcuni tornanti e tenendo la direzione di destra al bivio che si incontra si sbuca nella strada asfaltata che da S. Giorgio sale verso Valrovina. La si attraversa e si imbocca la stradina asfaltate che sale a sinistra, subito ripida, per poi spianare appena fatto il primo tornante, diretta verso la contrada Privà. Si segue tutta la strada, che pur essendo asfaltata non è per nulla trafficata, ed attraversa una bellissima zona di castagni e qualche olivo. Dopo circa 15 minuti sulla sinistra diparte il sentiero diretto all’Eremo di S. Bovo, che percorreremo dopo essere tornati dalla contrada Privà. Continuando per la strada asfaltata in breve si arriva a Privà, bel borgo di case, alcune diroccate ma altre ancora abitate. Ritornando sui propri prassi si arriva in breve al bivio indicato prima, da cui diparte il sentiero che senza grossi dislivelli in 15 minuti ci porta all’Eremo di S. Bovo. Sui due lastroni sommitali sono stati trovati anche dei graffiti, probabilmente attribuibili all’età del ferro e al medioevo, che stanno ad indicare un’origine antica per la sacralità del luogo. Ora ci dirigiamo verso ovest, lungo l’Alta Via del Tabacco, che in 10-15 minuti ci porta a Caluga, un borgo di case abbarbicato in questa sella naturale fra il monte Costa e Campesana. Come ricordato da un cartello presente presso un pozzo, ben evidente poco prima del paese, in cimbro CA sta a significare ‘alla’, mentre LUGA:LUCCA che sta per ‘apertura della recinzione o della valle, passaggio’, che quindi si traduce come ‘luogo del passaggio’. Da Caluga si scende in breve lungo la strada asfaltata a Valrovina (o in alternativa è possibile accorciare la strada lungo la via dei castagni, un breve sentiero lastricato che permette di eliminare qualche tornante) e da qui, poco dopo aver oltrepassato la chiesa, si prende sulla sinistra una strada che inizia a scendere in direzione della valle del Silan, ricongiungendosi con il percorso di salita.
CARTINA
NOTE
A Caluga potete far tappa per il pranzo presso l’osteria Mirasole, ottimo ristoro con prodotti fatti in casa e di ottim qualità. Per appronfondire le nozioni sull’Eremo di San Bovo si consiglia la lettura di questo interessante studio di Angelo Chemin http://www.osservatorio-canaledibrenta.it/IMG/pdf/Eremo_di_San_Bovo.pdf