Orchidea sambucina (Dactylorhiza sambucina)
Tra la metà di aprile ed i primi di luglio fiorisce, localmente in maniera abbondante, l’orchidea sambucina (Dactylorhiza sambucina), chiamata anche giglio sambucino, pur trattandosi a tutti gli effetti di un’orchidea. L’habitat ideale sono i prati aridi, ma si trova anche nelle radure e nei boschi soleggiati, dai 300 a 2.300 m. Ha un fusto sotterrano composto da due tuberi, divisi tra loro nella parte apicale in più lobi: questa risulta essere una caratteristica tipica del genere Dactylorhiza. Infatti l’etimologia di questo fiore deriva, per quanto riguarda il genere, dal greco daktylos (dito) e rhiza (radice), proprio per le sue parti sotterranee che ricordano le dita di una mano. Il nome della specie invece deriva dall’odore di sambuco che ha l’infiorescenza.
Come molte altre piante perenni dotate di bulbi o rizomi oltre ad una riproduzione per via sessuata, attraverso l’impollinazione, si può riprodurre per via vegetativa, in quanto uno dei due bulbi può emettere delle gemme. Caratteristica di questa specie è anche la colorazione, differente a seconda degli individui: giallo chiaro in alcuni, rosso purpureo in altri, mentre sono rari i casi di colorazioni intermedie. Entrambe le colorazioni sono presenti in diversi individui anche vicini fra loro.
Pur trattandosi di una specie abbastanza comune risulta essere una pianta protetta sia a livello nazionale che regionale, la cui raccolta è quindi vietata (come per la maggior parte dei fiori e piante selvatiche).